giovedì 4 marzo 2010

Festa delle Donne


Ehi lunedi’ e’ l’otto marzo. Auguri Megere. Avete un giorno all’anno per festeggiarvi. Che dite? Non sara’ un po’ pochino? Dovreste chiedere anche il nove. E magari il dieci… Una bella festa del 10 marzo e lode. Che giornata…non saprete piu’ dove mettere le mimose. Ve le regalaranno tutti.. panettiere, lattaio, giornalaio, verduriere. Tutti tranne lui ovviamente, il vostro minus habens, che non ha avuto il tempo. Lui non ha mai tempo. Ma non importa. L’amore non si conta mica in palline di mimosa. Ci vuole ben altro. Scommetto che state pensando “APPENDIMI QUELLA MENSOLA, SON SEI MESI CHE TE LO CHIEDO, CRETINO INDOMABILE!” Convincetevi maschi. A esse non interessa piu’ l’uomo bello, intelligente o ricco. Vogliono quello che sappia usare il trapano. Ma non il trapano in senso metaforico. Proprio quello con le punte di ferro. Un uomo primitivo che costruisca la capanna per la sua femmina che altro non fa che aspettarlo in una cavernetta con la clava in mano. Invece devono fare i conti con dei maestri bricoleur del borgo che fanno piu’ danni della grandine. Con i vostri hombre la certezza ce l’avete no?. Tutto quel che toccano scassano. Se i mascolini devono piantare un chiodo state pur certe i vostri ometti che non fanno un buco. Scavano proprio la galleria del Frejus. E in molto meno tempo, per altro. Cambiano la lampadina e spaccano il lampadario, prendendo anche una sberla di corrente. Spostano la cassapanca e si fanno scendere l’ernia. Schiacciano una mosca e macchiano il muro, provano a ripulirlo? Lo rimacchiano. Ma di piu’. E allora, siccome sono geni, per coprire il casino combinato, ci appendono sopra un bel quadro. Peccato solo che una natura morta a 15 cm da terra dia un poco nell’occhio. La lavatrice perde l’acqua? E che problema ci sta’? ghe pensi mi’ dice l’ometto maschio. In primis si cucca una scossa da 220 che gli ravviva la permanente e gli scuote il padiglione auricolare, poi va di cacciaviti e svitol e te la smontano tutta. E alla fine non sa piu’ rimontarla. Ghe minga de prublem (non ci sono problemi). E’ tutta colpa di quella vite che manca. Si smonta la radiosveglia, che pero’ funziona, per recuperare quella vite indispensabile. Cosi’ e’ tutto demolito..Lavatrice e radiosveglia. Un danno via l’altro come fa la valanga con le baite in montagna. Ma i maschi non fanno un pieghino. Si credono maghi della sega (nel senso attrezzo) e pontefici del bullone. L’unica in questi casi e’ distrarli. Magari col Lego. O coi cestini di pongo del dido’. Auguri donne per l’otto di marzo e ci siamo sputannati da soli senza che ce lo dite voi, ma siete sicure di diventare come i maschietti ed ottenere l’uguaglianza per poter pisciare sui muri? E vaiiii con ste mimose e mi sorge una domanda..ma lo sapete quando e’ la festa degli uomini? Ve lo dico me..e’ il due di agosto e sapete che in molte zone dell’arco alpino si festeggia la festa dei genitali e quindi anche chi li porta appresso. Si dice che risale all’epoca di napoleone questa usanza, quando i soldati indossavano pantaloni attillatissimi iclassici fuseaux e dovevano per motivi di ordine visivo, metterli a sinistra alias les deux a gauche che col tempo e’ diventato les deux a aout ovvero il due di agosto…che mente sono…. vero? Pero’ questa assonanza non mi convince e nella zona di Torino di usa dire il motto “le due palle di augusto” per dare dell’incredibile a un fatto che ascoltiamo, poiche’ l’Augusto citato altro non e’ che Caio Giulio Cesare Ottaviano Augusto, che sarebbe il primo imperatore romano vissuto attorno all’anno zero e quindi potrebbe essere collegata questa festa all’Impero Romano, e ad ogni modo, che sia l’Impero romano, che sia l’epoca di Napoleone.. noi maschietti vogliamo al due d’agosto un bel festeggiamento ma senza mimosa ovviamente e al solo pensiero mi do una bella grattata scaramantica per par condicio.