giovedì 25 novembre 2010

Pellegrinaggio alla Mecca




Il pellegrinaggio alla Mecca e’ il quinto pilastro dell'Islam ed e’ un atto obbligatorio che pero’ puo’ essere compiuto solo a determinate condizioni. Ogni musulmano pellegrino ha l'obbligo di recarsi alla Mecca almeno una volta nella vita, i riti previsti dal Corano durano cinque giorni e la data d’inizio, che cambia leggermente di volta in volta, viene decisa dall’alta corte saudita in base al calendario lunare. Quest’anno, secondo le stime del Riad, hanno partecipato due milioni di pellegrini ed e’ cominciata il 15 di Novembre 2010. Il pellegrinaggio costituisce un evento importante nella vita del credente, rappresentando un mezzo di purificazione. Nel viaggio verso e attorno la casa di Dio l'uomo chiede perdono per i suoi peccati e viene purificato attraverso il suo pentimento e la celebrazione dei riti. Il musulmano, dopo il pellegrinaggio, porta il titolo meritorio di Hajji e dovrebbe tendere verso una vita devota.
Dall’Italia sono partiti 3.200 musulmani pellegrini, dalla Francia 30.000, dall’Austria 3.000, dalla Germania 17.000, dall’UK 25.000 la parte maggiore e’ dall’Indonesia e Pakistan e vengono concessi permessi uno ogni mille abitanti per evitare come in passato e’ successo nel 1.990 un sovraffollamento che ha causato la morte di 1.426 persone e su questi trasferimenti il Riad e’ inflessibile sul numero dei pellegrini che possono partecipare.
Altro evento e’ la festa del sacrificio che ricorda come Abramo fosse pronto a sacrificare il figlio Islam per obbedire a Dio e per l’occasione sono stati sgozzati 12 milioni di agnelli solo nell’Arabia Saudita.
Il Hajji ha come prima tappa Mina che sta vicino alla Mecca, dove i pellegrini piantano le tende e fanno scorta di acqua. La seconda e’ il monte Ararat, luogo sacro in cui Maometto pronuncio’ l’ultimo discorso prima di morire. Segue la lapidazione di Satana nella valle di Mina, durante la quale vengono lanciati sassolini contro tre Steli che rappresentano il demonio. La conclusione e’ alla Mecca con i sette giri attorno alla Kaaba che e’ un edificio cubico situato piu o meno al centro del grande cortile della moschea.. nel suo lato orientale e’ collocata la pietra nera che e’ un blocco di minerale di colore nero e di origine sconosciuta (la tradizione vuole che l'abbia portata sulla terra l'arcangelo Gabriele dal paradiso terrestre) gia’ sacro ad Abramo e agli arabi preislamici, a cinque piedi dal suolo, in un castone d'argento. Essa e’ oggetto di venerazione ma non di adorazione e dopo aver completato i giri (il tawaf), i pellegrini pregano preferibilmente alla stazione di Abramo dove lui costrui’ in origine la Ka’aba, qui si beve l’acqua della sorgente di Zamzam e poi l’ultimo rito del pellegrinaggio e’ la corsa (sa’y) che ricorda l’affannosa e disperata corsa fra due colline rocciose di safah e Marwa da parte di Hagar la madre di Ismaele che trovo’ l’acqua della fonte di ZAmzam indicatale dal piedino del piccolo. Ora il pelelgrinaggio e’ concluso e il pellegrino e’ completamente desacralizzato e volendo puo’ visitare la Moschea del profeta alla Medina e visitare la tomba del Profeta e dei suoi nobili compagno nella forma prevista dall’Islam. Tornando al Hajji occorre precisare che il primo dovere dell'Hajj e’ l'Ihram (l'ingresso in stato di purezza e consacrazione rituale). Il musulmano pellegrino deve conoscere il luogo ed il momento per l'Ihram. Si devono anche conoscere le cose da fare prima di entrare in stato di Ihram, il suo significato e le preghiere che dovrebbero essere recitate prima e dopo l'Ihram. Riassumo cio’ che si deve e non si deve fare durante lo stato di Ihram in modo da essere pronto.
- Lavare interamente il corpo, rimuovendo ogni traccia di sporcizia e sudore.

- Gli uomini devono togliersi qualsiasi abito cucito, od abiti attillati od aderenti a qualsiasi parte del corpo (ad. es. camicie e calze) e coprirsi con due teli da avvolgere intorno al corpo. Si possono portare, senza calze, qualsiasi tipo di sandali (anche se hanno cuciture) o scarpe che non coprano le caviglie. E' desiderabile che i due teli siano bianchi e puliti (appena lavati o nuovi).
- Le donne devono togliersi tutto cio’ che e’ fatto per coprire la faccia, ma tenere i capelli ben coperti e nascosti con un velo non trasparente. Secondo quanto ha tramandato il Profeta il viso e le mani devono restare scoperti ad eccezione di indumenti ed ornamenti destinati a renderle attraenti. Alcuni credono che le donne debbano portare abiti di colore verde. Tale opinione e’ una balla. Non vi sono colori prescritti.
- Dopo il bagno, ci si deve profumare, se possibile, il corpo. Non si deve profumare, tuttavia, l'abbigliamento Ihram. Le donne devono usare il profumo con moderazione, per evitare di attrarre l'attenzione su di loro.