mercoledì 19 settembre 2012

Io differenzio.

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Mi mancava..nel senso che nel mazzo di chiavi devo metterci pure le chiavi del pollaio dove e’ stipata la raccolta differenziata e nella foga di seguire i titoli dei grandi film continuo il post dedicato appunto alla  raccolta differenziata …Allora se vuoi farla bene, e’ un lavoro a tempo pieno. Tanto per cominciare devi alloggiare i contenitori sul balcone. E tanto per cominciare devi avere il balcone altrimenti sei costretto a stipare l’immondizia dentro casa e un filino l’arredamento ne risente. Poi si tratta di dividere il macinato. Cominciamo dalla carta. Nel bidoncino e’ facile.. ci butti i quotidiani, i Canicatti’News, gli Ikea da una tonnellata... ma poi.. la busta col resoconto della banca, con la sua bella finestrella di plastichino, la metti o no? Devi grattare con le unghie finche’ non rimuovi l’impiccio altrimenti a quelli del progetto Cartesio viene lo stranguglione? E il bollettino del «Solerte fungaiolo di Rivarolo» che e’ tutto arruvugliato nel cellophane? Non puoi mica scagliarlo nel bidone giallo cosi’, a cuor leggero. Tocca spacchettarlo. E l’allegro spacchettio e’ una vera rottura se son le sette e mezzo e ti mancano le michette (per i nn longobardi ..panini tipici), devi ancora correre dal panettiere in piazza e anche dal giornalaio a ritirare l’ultima dispensa del Come coltivare i fagioli nel bidet e tra un minuto scade il termine della coda all’ASL. A quel punto, delle betulle che vengono abbattute te ne frega meno di una mazza. Butti tutto nel cassonetto verde e vai la’ che vai bene.E volete mettere la pausa caffe’? Allora datosi che noi ce lo facciamo con la macchinetta dobbiamo..prima prendere la busta contenitrice della cialda che e’ di materiale misto con carta plastica stagnola..poi la busta dello zucchero (a me amaro grazie) che e’ carta poi l’involucro del cucchiaino che e’ carta e poi il bicchiere contenitore che e’ plastica..insomma bevi il tutto e poi ributti bicchiere e cucchiaino, ripromettendoti di smettere di fare la pausa caffe’ e ciao ninetta.. E poi sulla plastica. Io le bottiglie mi diverto a ridurle ai minimi termini ma penso a chi non ce la fa’ come la Clelia che le lascia nello stato fisico di bottiglia dato che non riesce ad appiattirle con la sola forza del pensiero. Con quella dei bicipiti meno che mai, ormai e’ diventata 30 kg sassi in tasca antivento compresi. La signora del terzo piano, che non e’ esattamente un fuscello, ha trovato la soluzione. Ci cammina sopra. Improvvisa una sorta di balletto a saltelli facendo tremare il condominio e termina solo quando si ritrova sotto le suole una specie di skate. E poi c’e’ l’umido. La raccolta del rifiuto organico. Io vorrei conoscere il signor Villani Umido in persona per chiedergli.. Serve? Mi dica sinceramente. Giuri sulla testa del suo Labrador. Vale la pena mettersi li’ a raccogliere i gusci delle uova, le lische di triglia, i torsoli delle renette? Me lo dica col cuore in mano. Se no mi faccia un segno, un occhiolino come a briscola, io capisco e lascio perdere. No, perche’ a me la raccolta dell’umido, secca. Girellare con ‘sto sacchetto che cola giu’ per le scale, sull’ascensore, nell’androne lasciando macchie di pulito… fa’ saltare i nervi. Poi da noi l’umido non si raccoglie nei sacchetti biodegradabili ma nelle buste del Diperdi’. Volete mica dirmi che c’è un omino che di professione si mette li’ apre i sacchetti di pattume e li svuota? No, perche’ uno si fa anche un culo cosi’ per dividere gli scarti della propria esistenza, ma se merita. Tutti hanno un amico spocchioso che non differenzia un beatissimo tubo e dice che tanto e’ inutile, perche’ poi ributtano tutto insieme nell’inceneritore. Per lui credere alla raccolta differenziata e’ come credere a Babbo Natale..vabbuo’ mi cerco un portachiave maggiorato e ci aggiungo pure ste chiavi del pollaio differenziato.


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