lunedì 16 novembre 2015

Anonymouse attacca Isis.











Gli hacker di Anonymous sono in azione. L'obiettivo e quello di smantellare l'Isis sul web colpendo i loro server, i loro siti e tutte le informazioni inserite sui social network e soprattutto i loro amministratori.
Il lavoro di Anonymous ha gia' portato all'individuazione di diversi collaboratori dell'Isis che hanno aperto siti per la propaganda del Califfato.
Gli amministratori non sempre usano Tor e i Vpn, a volte pero' fanno l'errore di rendere individuabile i loro IP permettendo cosi' la localizzazione degli smartphone e notebook utilizzati.
La maggior parte degli amministratori vive tra il Medio Oriente e l'Africa settentrionale, ma hanno traduttori in tutto il mondo.
La macchina di propaganda del califfato e' potente e ricca dei soldi ricavati dalla vendita del petrolio che hanno conquistato, si conoscono sette centri produttivi tra cui una TV una Webradio.la rivista Dabiq e un budget di investimento quantizzato in miliardi di euro.
Nonostante gli ostacoli gli addetti di Al Baghdadi riescono far passare i messaggi inneggianti alla loro invincibilita' e anche col bloccaggio di qualche loro piattaforma, subito ne aprono altre e non ultima e' quella su Telegram dova dall'ottobre scorso sono comparsi una ventina di Account in diverse lingue e il fatto e' che hanno beccato una dozzina di migliaia di follower. Qui appaiono tutti i loro comunicati, foto, comunicati, messaggi e tuttin targati Califfato.
Telegram e' un clone di WhatsApp dove ogni associato ha un suo numero telefonico e con questo mezzo l'Isis msg ogni giorno a oltre sessanta milioni di utenti forti del fatto che il dio denaro li copre in quanto la politica di Telegram e' quella di garantire la privacy anche a terroristi e non e' come Facebook che inchioda gli account immediatamente.


Qui abbiamo la possibilita' di farci dei soldini grazie alla strafottenza del patron di Telegram che offre 300.000 dollari a chi sara' in grado di crackarlo.
Al Qaeda lo usa da tempo per comunicare tutti i cazzi che vuole ai giornalisti e idem dicasi del gruppo libico di ansar al-Sharia.
Dulcis in fundo Telegram ha un numero di telefono iracheno dove i parenti di persone rapite possono contattare per pagare il riscatto.
Questi 300.000 dollari si spera finiscano a pro di Anonymous.